Scuola, parte la call veloce per i docenti che non hanno ottenuto il ruolo con la procedura ordinaria – La domanda entro il 2 settembre. Ancora scontro con i sindacati per i corsi di recupero

Scuola, parte la call veloce per i docenti che non hanno ottenuto il ruolo con la procedura ordinaria – La domanda entro il 2 settembre. Ancora scontro con i sindacati per i corsi di recupero

Parola d’ordine è riaprire la scuola, anche se vi è ancora qualche nodo da sciogliere in Conferenza delle Regioni, specie per il trasporto pubblico.

In Sicilia il ritorno a scuola è previsto il 14 settembre, ma, come precisato dall’Assessore regionale Roberto Lagalla in una sua recente circolare, in quegli istituti sedi di seggio elettorale si ripartirà il 24 settembre.

E per poter iniziare l’anno scolastico nel modo più ordinato e regolare possibile, specie con i docenti di ruolo al loro posto, ha preso il via la “chiamata veloce” dei docenti. La nuova procedura prevista dal decreto sulla scuola approvato a dicembre in Parlamento che consente a chi è in graduatoria, ma non ha ottenuto il ruolo con la normale tornata di assunzioni, di poter presentare domanda in un’altra regione dove ci sono posti disponibili per ottenere prima la cattedra a tempo indeterminato.

Le domande potranno essere effettuate fino alle ore 23.59 del 2 settembre. L’apertura della procedura è slittata di poco per consentire al Ministero di poter scaricare tutti i dati dei posti rimasti disponibili dai singoli Uffici Scolastici Regionali in modo corretto e metterli così a disposizione dei docenti che aspirano al ruolo.

Entro il 28 agosto gli Uffici scolastici regionali (USR) hanno pubblicato l’elenco dei posti disponibili, per consentire agli interessati di presentare la domanda online attraverso la piattaforma ministeriale. A loro volta gli USR, a partire dal 3 settembre, pubblicheranno gli elenchi degli insegnati ammessi, concludendo la procedura entro il 10 settembre. La decorrenza della nomina sarà da 1° settembre 2020.

È il caso di ricordare che i destinatari di questa procedura veloce sono:

  • docenti presenti nelle Graduatorie ad Esaurimento (GAE) di ogni ordine e grado e personale educativo.
  • docenti presenti in graduatoria regionale di merito dei concorsi 2016 e 2018 di ogni ordine e grado e soggetti presenti nelle graduatorie di merito dell’ultimo concorso del personale educativo.

Sono esclusi dalla procedura quelli già di ruolo, ovvero già destinatari di proposte di assunzione a tempo indeterminato in ciascun anno scolastico di riferimento.

Gli aspiranti presenti nelle GAE possono fare domanda per una sola regione diversa da quella in cui sono inseriti, con la facoltà di indicare la provincia o le province di destinazione e l’ordine di preferenza delle stesse, oppure, in alternativa, fare domanda per altre province della stessa regione in cui sono già inseriti.
Gli aspiranti presenti nelle graduatorie di merito possono presentare domanda per una sola regione diversa da quella in cui sono inseriti, con la facoltà di indicare la provincia o le province di destinazione (della regione prescelta), e l’ordine di preferenza nel caso di più province;
Coloro i quali ottengono l’assunzione in ruolo, dopo l’esito positivo del periodo di prova, decadono da ogni altra graduatoria, ad eccezione delle graduatorie di concorsi ordinari di altre procedure nelle quali siano inseriti.

Gli immessi in ruolo avranno il vincolo di restare per 5 anni presso la sede scelta e non potranno chiedere, per detto periodo il trasferimento, l’assegnazione provvisoria, l’utilizzazione in altra istituzione scolastica o ricoprire incarichi di insegnamento a tempo determinato in altro ruolo o classe di concorso (come previsto dal DL 29 ottobre 2019, n. 126).

C’è da dire che la scuola sarà già aperta dal 1° settembre per il recupero degli apprendimenti e vista la “maretta” detrminatasi, la ministra Azzolina ha ritenuto di dover precisare che “ci sarà. Comincerà dai primi di settembre (in alcuni casi in presenza, in altri, per il secondo grado, a distanza, a seconda dell’autonoma scelta delle singole scuole) e proseguirà anche durante i prossimi mesi, così come previsto dalle norme che regolano il nuovo anno scolastico, che sono il frutto della gestione del periodo di emergenza sanitaria vissuto dal Paese. Nessun allarme, dunque. La precisazione – specifica, tra l’altro ancora il comunicato – si rende necessaria a causa di titoli di stampa che lasciano presagire il contrario, anche con riferimento al tema del pagamento dei docenti. Su quest’ultimo punto il Ministero ha solo ricordato, citando peraltro la normativa vigente, che dall’1 al 14 settembre si potranno avviare i corsi perché i docenti sono già a scuola per l’attività ordinaria. La nota di chiarimento inviata agli istituti ricorda anche che il recupero degli apprendimenti non è “un mero adempimento formale”, ma nasce dalla “necessità di garantire l’eventuale riallineamento degli apprendimenti” dato il particolare anno scolastico vissuto da marzo a giugno dai nostri ragazzi. “Lo sforzo compiuto lo scorso anno scolastico è stato considerevole ed è stato per molti versi esemplare di come comunità educanti coese abbiano dato una pronta risposta alla necessità di garantire, seppure in una situazione drammatica, il diritto all’istruzione”, ricorda sempre la nota, “si tratta ora di recuperare ciò che si è inevitabilmente perso“.

Dal canto suo la Cislscuola, in un comunicato pubblicato sul sito web, tra l’altro, precisa che “Per quanto riguarda le risorse a disposizione delle scuole per compensare le attività di recupero ed integrazione, è bene ricordare che le recenti disposizioni normative sulla ripresa delle attività didattiche in presenza e sui maggiori impegni che riguarderanno tutto il personale scolastico prevedono un incremento del MOF in misura che sarà presto definita con decreto interministeriale, nonché la disponibilità di parte dei risparmi relativi agli esami di stato, che saranno a breve certificati.
La convocazione dei sindacati al Ministero, per lunedì 31 agosto, per l’avvio della trattativa per il CCNI sul MOF 2020/2021, che ci auguriamo di sottoscrivere al più presto, offre l’opportunità di definire rapidamente un quadro certo di riferimento che consenta alle scuole di conoscere quanto prima l’entità delle risorse disponibili e di avviare da subito la contrattazione di istituto, nella quale definire le modalità di riconoscimento dei maggiori impegni connessi a tutte le necessarie attività per la realizzazione del Piano dell’offerta formativa, ivi comprese tutte quelle riconducibili al PIA e al PAI”.

Rimaniamo in attesa per vedere come finirà lo scontro. Perché di scontro si tratta.

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andrea.smith@tin.it'

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