È da rifare il processo per una madre e il proprio figlio, entrambe di Barcellona Pozzo di Gotto, tratti in arresto dai carabinieri il 22 gennaio dello scorso anno perché trovati in possesso di sostanze stupefacenti nella loro abitazione. Assolto invece l’altro figlio, Giuseppe Cannistrà, 30enne. I giudici della Corte di Cassazione lo hanno assolto per non aver commesso il fatto. In Corte d’Appello a Reggio Calabria, si dovrà invece rifare il processo a carico della madre Antonia Mazzeo, e il fratello Carmelo Cannistrà. I giudici per loro ha annullato le condanne a 4 e 6 anni. I tre erano ritenuti responsabili in concorso di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
I legali difensori Ernesto Marcianò, Alessandro Trovato e Carmen Zarcone, sono riusciti a dimostrare che l’intera famiglia non effettuava lo smercio della sostanza stupefacente, sostenendo la tesi che la sostanza era di modiche quantità. Una tesi che è stata accettata dalla Cassazione, che quindi ha riferito ai giudici di II grado calabresi di ridurre le condanne, tenendo in considerazione l’aspetto delle modiche quantità. Giuseppe Cannistrà è stato ritenuto estraneo alla vicenda.
