Flessioni e Riflessioni – TeleMessina.it https://www.telemessina.it L'informazione oltre il titolo! Fri, 15 Nov 2019 19:29:09 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.7.2 https://i0.wp.com/www.telemessina.it/wp-content/uploads/2019/09/world.png?fit=32%2C32&ssl=1 Flessioni e Riflessioni – TeleMessina.it https://www.telemessina.it 32 32 167347231 “Canzoni in chiave di vita” /2019/11/15/canzoni-in-chiave-di-vita/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=canzoni-in-chiave-di-vita Fri, 15 Nov 2019 19:27:24 +0000 /?p=1035 Io amo la musica e mi piace ascoltarla soprattutto la sera. La reputo la migliore compagnia possibile, dopo una giornata di lavoro e di problemi, più o meno importanti, da risolvere. Forse anche per questo motivo, nelle mie performance radiofoniche, ho sempre preferito gli orari serali, se non notturni, così come avviene da circa due anni con l’emittente Radio Amore. L’altra sera, rilassato su un comodo divano, televisione rigorosamente accesa ma solo per compagnia, ho rispolverato alcuni vecchi successi. In particolare una bellissima canzone di Stevie Wonder, “Isn’t she lovely” anno di grazia 1976. Ed il pensiero è volato, involontariamente, a quel periodo, in pieno boom delle radio private, così come erano chiamate allora. Stiamo parlando della bellezza di 43 anni fa, quando sbarbatello ed appena diplomato al Liceo, cominciai a frequentare le prime emittenti messinesi. E Stevie Wonder era già un mito, icona del grande soul già dagli anni Sessanta ed i primi anni Settanta. Ed in quell’anno, pubblicò lo storico doppio album “Songs in the key of life”, ricco di straordinari brani ancora oggi di grande popolarità, anche tra il pubblico più giovane. E proprio i giovani del Duemila, e non solo, da sempre sentono parlare, dal punto di vista musicale, delle grandi produzioni discografiche di quel periodo, tenute in vita non soltanto dagli attuali palinsesti radiofonici, ma anche da numerose trasmissioni televisive che continuano ad alimentarsi di quelle splendide sonorità. Siamo all’ immediata vigilia del boom della Disco Music che cominciò a spopolare negli States, per poi invadere l’Europa e soprattutto l’Italia. Testi ridotti all’osso, musica semplice, forse ripetitiva, ma incisiva per il suo ritmo e la spensieratezza che riusciva a comunicare. Canzoni che oltre ad essere richiestissime nelle radio, spopolavano anche nelle discoteche di tutto il mondo. Fenomeno questo che si affiancò al successo della Dance. Le origini della Disco, sono certamente nobili. Radici che spaziavano dal Jazz, al Soul, al Gospel ed al Rhythm and blues. E siccome si vive tuttora di definizioni, veniva anche identificata come Black Music e Black Dance, dal colore della pelle…della maggior parte dei suoi interpreti. Ma, è chiaro, che con il passar del tempo e, soprattutto, con la necessità di accontentare più fans possibili, la Disco perse la primaria identità per essere sempre più catalogata come musica commerciale e, quindi, non più raffinata e colta, come avrebbero preteso i palati più fini. Per cui, ricordo perfettamente come questo grande movimento musicale, aveva tantissimi proseliti, ma anche ascoltatori delusi e fortemente critici. In poche parole, non era tutto oro ciò che luccicava. A distanza, ormai di parecchi decenni però, il tempo sta dando definitivamente ragione alla Disco, riascoltata sempre con piacere e nostalgia da coloro che hanno vissuto quei tempi, scoperta con interesse ed ammirazione dai più giovani. E per gli operatori radiofonici dell’epoca l’orgoglio di avere vissuto, in prima battuta, il lancio di cantanti, gruppi, brani musicali che, ma non lo sapevamo, avrebbero non solo fatto la storia della Musica, ma anche di usi e costumi di intere generazioni. La Febbre del Sabato Sera, le grandi produzioni di Giorgio Moroder, le Signore del Soul, Earth, Wind and Fire, Commodores, George Benson, Michael Jackson, personaggi che hanno ottenuto il successo anche per la loro ambiguità, come Sylvester o Grace Jones…….. e chi più ne ha più ne metta. Allora rilassatevi e….buon divertimento!!!!

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Il grande libro della Radio /2019/10/30/il-grande-libro-della-radio/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=il-grande-libro-della-radio Wed, 30 Oct 2019 21:34:04 +0000 /?p=775 Salvatore Trimarchi, è noto per essere stato uno dei migliori cantautori della nostra Sicilia. Ha legato la propria popolarità, innanzitutto, alla canzone “In Fondo Al Viale” che, alla fine degli Anni Sessanta, spopolò nella Hit Parade di allora, portata al successo dal gruppo messinese dei Gens.

Ma, Salvatore, oltre ad essere stato uno straordinario artista, era innanzitutto una bella persona. Un cuore d’oro, generoso, sempre a disposizione degli amici e, soprattutto, dei giovani. Ma, era anche un mio grande amico, forse il mio migliore Amico, con la A maiuscola, ed io il suo “giornalista preferito”.
Tanti i “caffè” che abbiamo condiviso, le discussioni, i confronti ma anche parecchie serate, sia in radio, sia nelle piazze, nei teatri ed in altre locations. Lui con la immancabile chitarra, io con il microfono sempre aperto.
Perchè scrivo di Trimarchi? Innanzitutto perchè in questi giorni, la notte tra il 30 ed il 31 ottobre, è stato il quinto triste anniversario della sua improvvisa scomparsa, ma anche perchè “In Fondo Al Viale” non è soltanto un grande successo discografico, ma pure un libro, nel quale Salvatore ha realizzato insieme ai propri lettori, un viaggio nella Messina degli anni Sessanta e Settanta.
Nei posti in cui si divertivano i giovani, citando gruppi e cantanti che, in quegli anni, si esibivano nella riva siciliana dello Stretto. E qui le sorprese non mancano, perchè vengono citati personaggi che ancora oggi calcano le scene e che, quindi, possiamo definire artisti e, molti altri che invece, messe da parte le passioni musicali giovanili, sono famosi per essere primati di ospedale, principi del foro, politici, insegnanti ecc ecc ecc.
Magari anche il vostro vicino di casa, il panettiere, l’edicolante, si va a scoprire, che suonava la batteria o la chitarra. Allora, rifletto, penso, si anche io lo faccio ogni tanto, e mi verrebbe voglia di scrivere, magari ispirandomi a Salvatore Trimarchi, un libro dedicato questa volta al “fenomeno” della Radio a Messina, dal 1975 ad oggi. L’atmosfera di quei tempi, l’entusiasmo per questo “nuovo” giocattolo, ed un etere in fm che, giorno dopo giorno, mese dopo mese, si arricchiva di nuove antenne, fino ad arrivare ad un sovraffollamento di oltre una trentina di emittenti. Se consideriamo che gli staff di ogni singola radio pullulavano di collaboratori, è facile dedurre che tanti ragazzi ebbero esperienze radiofoniche per un tempo più o meno lungo.
E, quindi, come per i “musicisti di Trimarchi” ci sono coloro che, a dispetto dei 44 anni trascorsi, appaiono ancora negli attuali palinsesti, e tra questi mi ci metto anch’io, e gli altri, la maggior parte, in atto seri ed impeccabili professionisti in altri settori della nostra società. Insomma, in attesa del mio libro…., intanto potete voi stessi fare una ricerca personale e chiedere alle persone con sui avete giornalieri contatti se hanno mai trasmesso in una radio. Sono certo che saranno in molti a rispondere di si. Caccia allo speaker, dunque, e vinca il migliore!!! Piatti e lettori per cassette portati da casa, mixer artigianali, antenne improvvisate e la Radio suonava…. E, tra i programmi di allora, i più gettonati erano quelli di Musica e Dediche. Rigorosamente in diretta, primi esperimenti di interazione tra il trasmittente ed il ricevente. Si telefonava in radio si richiedeva un brano e si aspettava la messa in onda. Poi, anche dopo parecchi minuti, ascoltavi finalmente quanto avevi scelto, con l’immancabile saluto da parte del Dj.
Nel tempo, però, ci fu una naturale evoluzione per cui le radio, e questa tipologia di programma, diventarono terreno di incontri, di anniversari e di vere e proprie dichiarazioni d’amore. Complici la Musica, la “nostra canzone” e lo speaker dalla voce suadente e rassicurante. L’ascoltatore o l’ascoltatrice sceglieva il brano e lo dedicava alla persona amata con sorrisi, bacetti e gli “SCHIPTOLOLO’….. neologismo di allora che significava tutto il bene possibile da far giungere al proprio lui o alla propria lei.
Ricordate????

 

 

 

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L’alba della Radio a Messina /2019/09/29/lalba-della-radio-a-messina/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=lalba-della-radio-a-messina Sun, 29 Sep 2019 16:19:56 +0000 /?p=197 Dunque, facciamo un piccolo calcolo. Siamo nel mese di ottobre di questo 2019, anno che va a morire. Novembre è alle porte e, per me si tratta di un mese importante, quello del mio compleanno. Infatti, sono nato nel 1976, in un giorno che, in verità, non ricordo più. Ma, ho dei punti di riferimento ben precisi. La morte del grande showman Alberto Lupo e l’epica vittoria azzurra a Wembley, goal di Capello contro l’Inghilterra. Ahhh pardon, preciso che non sto scrivendo del mio compleanno anagrafico, bensì di quello radiofonico.

Millenovecentosettantasei, ovvero un anno dopo la nascita in Italia del fenomeno della “radio libera” prima e della tv dopo. A Messina, il primo vagito in assoluto fu quello di Antenna dello Stretto. Ma, a distanza di poco tempo si aggiunsero altre realtà.
Ed in un garage di un condominio di via Noviziato Casazza operava Radio Messina 1 voluta da un gruppo di amici, amanti di musica, nuove tecnologie e voglia di comunicare. In quel periodo le attrezzature erano, a dir poco, amatoriali. Per non parlare di antenne e di capacità di emissione, assolutamente limitate. Pur tuttavia, il “fenomeno” si espanse terribilmente coinvolgendo in breve tempo, un po’ tutti, con ascolti subito alle stelle.
Un casuale incontro in via Tommaso Cannizzaro, mi spalancò le porte di questa collaborazione, cui però giunsi preparato da alcune precedenti esperienze. Di cosa si tratta? Involontariamente, ai tempi del Liceo, vittime anche alcuni professori, mi sono scoperto imitatore. Attori, cantanti, giornalisti ecc. arricchirono involontariamente il mio bagaglio. E ben presto lasciai le stanze familiari e le aule del Maurolico, per approdare nelle principali discoteche cittadine, Hi Fi, El Toulà Club e Blue Moon dove proponevo una carrellata di personaggi ed un abbozzo di cabaret. Tra luci psichedeliche e strobo feci i primi incontri importanti. Nino Frassica, Salvatore Trimarchi, il mio quasi omonimo cantante Gianni Saija e tanti altri con cui iniziai un lungo percorso. Ma, a Radio Messina 1, ci fu una prima evoluzione, complice il grande amore per la musica. Lasciare, pian piano, cabaret ed imitazioni, per dedicarmi sempre più alla conduzione. Dimenticavo, il primo impatto con quel “mitico” microfono fu in un programma di Musica e Dediche, presentato, allora, da Domenico Quartarone”, un giovanotto che in pochi mesi era riuscito a spopolare a Messina ed a fare sognare il pubblico femminile. Con Domenico nacque subito una grande amicizia. E lo ricordo con piacere, sia nelle vesti di presentatore, sia successivamente, come abile agente pubblicitario.

In questa rubrica cercheremo, dunque, di farvi rivivere o conoscere, quelle straordinarie atmosfere ed i personaggi che hanno avuto un ruolo importante nel mondo radiofonico messinese.

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