arresti – TeleMessina.it https://www.telemessina.it L'informazione oltre il titolo! Tue, 06 Apr 2021 10:28:42 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.7.2 https://i0.wp.com/www.telemessina.it/wp-content/uploads/2019/09/world.png?fit=32%2C32&ssl=1 arresti – TeleMessina.it https://www.telemessina.it 32 32 167347231 Controlli straordinari dei Carabinieri nel week end pasquale: due arresti, dodici denunce e sei persone segnalate quali assuntori di stupefacenti /2021/04/06/controlli-straordinari-dei-carabinieri-nel-week-end-pasquale-due-arresti-dodici-denunce-e-sei-persone-segnalate-quali-assuntori-di-stupefacenti/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=controlli-straordinari-dei-carabinieri-nel-week-end-pasquale-due-arresti-dodici-denunce-e-sei-persone-segnalate-quali-assuntori-di-stupefacenti Tue, 06 Apr 2021 10:28:42 +0000 /?p=18469 Nel corso del fine settimana di Pasqua e della giornata di Pasquetta, i Carabinieri della Compagnia Messina Centro, supportati dalle pattuglie del Nucleo Radiomobile, hanno intensificato i controlli lungo le principali arterie stradali del capoluogo peloritano ed in particolare sono stati predisposti controlli allo scopo di contrastare lo smercio di sostanze stupefacenti e reati predatori in generale, con una particolare attenzione al rispetto della normativa anti-covid.
Nel corso dei servizi, in esecuzione di due distinti ordini di carcerazione emessi dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Messina, i Carabinieri della Stazione di Ganzirri, hanno arrestato il 56enne messinese D.R., poiché dovrà espiare la pena residua di un mese di reclusione per violazione degli obblighi di assistenza familiare, inoltre, i Carabinieri della Stazione di Saponara (ME) hanno arrestato il 41enne P.S., già sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, che dovrà espiare oltre 11 anni di reclusione in quanto riconosciuto colpevole di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti. I due arrestati sono stati tradotti rispettivamente presso le Case Circondariali di Messina Gazzi e Caltagirone (CT).
Durante l’attività di controllo, i militari del Nucleo Radiomobile hanno altresì proceduto nei confronti di sei persone, tra i 20 e i 53 anni, tutti messinesi, poiché responsabili di disturbo delle occupazioni o delle persone, in quanto individuati con elevatissimo volume dello stereo della propria auto, tale da provocare rumori molesti; tre persone, rispettivamente di 30, 36 e 18 anni, fermati alla guida dei loro veicoli e risultati nella recidiva biennale del reato di guida senza patente perché mai conseguita; un 32enne messinese, poiché ritenuto responsabile del reato di porto abusivo di oggetti atti ad offendere; un 24enne ed un 28enne del capoluogo, ritenuti responsabili del reato di “rifiuto di sottoporsi agli accertamenti sanitari inerenti lo stato psicofisico”, opposto ai carabinieri durante un posto di controllo dopo essere stati trovati in possesso di modici quantitativi di droga.
Inoltre, nel corso dei servizi, cui sono state controllate complessivamente 70 autovetture e 120 persone, i Carabinieri hanno elevato 9 contravvenzioni al codice della strada e segnalato sei soggetti alla locale Prefettura quali assuntori di sostanze stupefacenti, poiché trovati in possesso di modiche quantità di cocaina, crack e marijuana.

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1 arrestato, 5 indagati e oltre 2.000 persone controllate dalla Polizia di Stato, durante i controlli nelle stazioni ferroviarie della Sicilia /2021/03/16/1-arrestato-5-indagati-e-oltre-2-000-persone-controllate-dalla-polizia-di-stato-durante-i-controlli-nelle-stazioni-ferroviarie-della-sicilia/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=1-arrestato-5-indagati-e-oltre-2-000-persone-controllate-dalla-polizia-di-stato-durante-i-controlli-nelle-stazioni-ferroviarie-della-sicilia Tue, 16 Mar 2021 10:11:06 +0000 /?p=17676 1 arrestato, 5 indagati, 2347 persone controllate, 318 pattuglie impiegate nelle stazioni, a bordo dei treni e lungo la linea ferroviaria, 124 i treni, a breve e lungo raggio, su cui è stato effettuato un servizio di pattugliamento, 40 veicoli controllati, 3 sanzioni elevate e 5 minori scomparsi rintracciati: è il bilancio dell’ultima settimana di attività della Polizia Ferroviaria in tutta la Sicilia.
L’arrestato è un uomo con la doppia nazionalità, italiana e ivoriana, fermato dagli agenti della
Polizia Ferroviaria di Messina, ricercato da 10 anni poiché destinatario di un ordine di carcerazione
emesso dal Tribunale di Treviso nel 2011 per i reati di clonazione di carte di credito e sostituzione di persona, per i quali dovrà scontare una pena detentiva di 1 anno, 8 mesi e 5 giorni di reclusione.
Un uomo è stato denunciato dai poliziotti della Polfer di Barcellona Pozzo di Gotto per i reati di occupazione abusiva e abbandono e immissione di rifiuti.
Altre 4 persone sono state invece denunciate dalla Polizia Ferroviaria di Palermo. In particolare un cittadino tedesco è stato denunciato per resistenza a Pubblico Ufficiale perché non voleva allontanarsi dalla stazione di Notarbartolo dove bivaccava e ha più volte attraversato i binari.
Un altro uomo è stato denunciato sempre per resistenza a Pubblico Ufficiale per aver ostacolato l’operato degli agenti dopo essere stato sanzionato per il mancato utilizzo della mascherina.
Due giovani, di 18 e 16 anni dovranno rispondere del reato di interruzione di pubblico servizio in quanto hanno minacciato un capotreno e bloccato la partenza di un convoglio diretto all’Aeroporto di Punta Raisi. Il diciottenne è stato anche denunciato per resistenza e minaccia a Pubblico Ufficiale. Infine un altro giovane è stato segnalato in Prefettura quale utilizzatore di sostanze stupefacenti essendo stato trovato in possesso di modica quantità di hashish e cocaina.
5 minorenni, tutti di origine magrebina e di età compresa tra i 14 e i 17 anni, sono stati invece
rintracciati, in diverse circostanze, dagli agenti della Polfer di Agrigento, Catania e Messina. I minori
si erano allontanati arbitrariamente dalle comunità cui erano affidati facendo perdere le proprie
tracce.

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Servizi anti-droga: la Polizia di Stato arresta messinese e sequestra cocaina /2021/03/12/servizi-anti-droga-la-polizia-di-stato-arresta-messinese-e-sequestra-cocaina/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=servizi-anti-droga-la-polizia-di-stato-arresta-messinese-e-sequestra-cocaina Fri, 12 Mar 2021 10:55:28 +0000 /?p=17591 La droga la teneva in casa, distribuita in involucri in cellophane e nascosta dentro un calzino tra la biancheria.

Con la sostanza stupefacente, risultata cocaina agli esami del locale Gabinetto di Polizia Scientifica, il ventisettenne messinese, sottoposto ieri a perquisizione domiciliare dai poliziotti delle Volanti, teneva in camera da letto un bilancino di precisione, sostanza da taglio e materiale verosimilmente utilizzato per il confezionamento delle singoli dosi. I poliziotti hanno proceduto al sequestro della cocaina, circa 50 grammi e del materiale sopra elencato, nonché della somma di euro 1.645,00, ritenuta presumibilmente provento dell’attività di spaccio.

Il ventisettenne è stato tratto in arresto e, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, sottoposto agli arresti domiciliari in attesa di rito direttissimo previsto per stamani.

Anche a Barcellona Pozzo di Gotto, i poliziotti del locale commissariato hanno proceduto al sequestro di circa due grammi di cocaina e alla denuncia di un cinquantenne per il medesimo reato.

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Polizia ferroviaria siciliana: 1 persona arrestata, 6 denunciate e 4 rintracciate /2021/01/26/polizia-ferroviaria-siciliana-1-persona-arrestata-6-denunciate-e-4-rintracciate/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=polizia-ferroviaria-siciliana-1-persona-arrestata-6-denunciate-e-4-rintracciate Tue, 26 Jan 2021 09:33:56 +0000 /?p=15049 1 persona arrestata, 6 denunciate, 4 rintracciate, 1 segnalata in Prefettura per uso di stupefacenti, 2.238 persone controllate, 44 veicoli ispezionati, 99 treni presenziati dalle 392 pattuglie impegnate nei servizi in stazione, su strada lungo la linea ferroviaria e sui convogli ferroviari sia regionali che a lunga percorrenza notturni, 1 operazione di controlli straordinari denominata “Railpol-Rad Active Shield”: questo il bilancio dell’ultima settimana di attività della Polizia Ferroviaria della Sicilia sul vasto territorio di competenza.

A Catania, gli agenti della Polfer hanno arrestato un uomo che aveva appena depredato un cantiere stradale di circa 50 Kg di minuteria in metallo in uso agli operai. L’uomo è stato tratto in arresto per il reato di furto aggravato ed essendo in compagnia di un bambino di 13 anni, è stato anche denunciato per aver fatto partecipare il minore all’attività illecita.

A Palermo, un uomo è stato denunciato perché sorpreso a svolgere attività di questua a bordo di un treno in partenza dalla stazione centrale e, per sfuggire al controllo, ha azionato il freno di emergenza.

Per tentato furto e rifiuto di generalità sono stati denunciati tre minori che hanno cercato di impossessarsi di due estintori in dotazione ad un convoglio ferroviario.

Sempre a Palermo, gli agenti hanno rinvenuto 2 dosi di cannabinoidi addosso ad una giovane che è stata segnalata in Prefettura e 2 giovani afgani sono stati rintracciati e riaffidati alla struttura di Marineo da dove si erano allontanati.

Un cittadino rumeno ricercato per una notifica inerente un procedimento penale in cui è imputato, è stato invece rintracciato dai poliziotti della Polfer di Siracusa mentre a Messina gli agenti hanno denunciato un uomo dello Sri Lanka per non aver lasciato il territorio nazionale a seguito del decreto di espulsione emesso nel 2015 dal Prefetto di Messina.

Rintracciato poi un cinquantanovenne che da tre giorni aveva fatto perdere le proprie tracce allontanandosi da Bagno a Ripoli (Fi), proprio comune di residenza. Un altro uomo, affetto da problemi psichici, è stato assistito dagli agenti della Polfer di Agrigento che lo hanno aiutato a raggiungere i propri genitori a Biella dopo averlo soccorso alla stazione di Campofranco (CL).

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Rissa a bordo treno: la Polizia arresta 3 persone /2021/01/05/rissa-a-bordo-treno-la-polizia-arresta-3-persone/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=rissa-a-bordo-treno-la-polizia-arresta-3-persone Tue, 05 Jan 2021 12:25:02 +0000 /?p=13859 La Polizia Ferroviaria di Messina ha arrestato 3 persone protagoniste di una rissa scoppiata a bordo di un treno regionale in servizio sulla tratta Sant’Agata di Militello – Messina.

I tre, noncuranti della presenza di altri viaggiatori, si sono affrontati con calci e pugni, colpendosi ripetutamente a vicenda anche con una bottiglia di vetro. Le grida provenienti dalla parte posteriore del convoglio, scenario dei tafferugli, hanno attirato l’attenzione di un agente della Polfer che si stava recando in servizio a Messina.

Questi ha immediatamente allertato i colleghi con i quali, una volta che il convoglio è giunto in stazione, ha bloccato i tre uomini che, opponendo una violenta resistenza e minacciando di morte gli agenti, hanno tentato di sottrarsi all’arresto.

Gli arrestati sono tre uomini pluripregiudicati di 28, 26 e 40 anni, tutti residenti nella provincia messinese; il ventottenne, inoltre, è risultato essere destinatario di un DASPO urbano emesso dal Questore di Messina.

Al termine degli accertamenti di rito, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, gli arrestati sono stati tradotti presso la Casa Circondariale “Gazzi” di Messina.

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Illeciti contro il reddito di cittadinanza: denunciate a Messina e provincia 25 persone, disposto il sequestro delle somme /2020/12/23/illeciti-contro-il-reddito-di-cittadinanza-denunciate-a-messina-e-provincia-25-persone-disposto-il-sequestro-delle-somme/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=illeciti-contro-il-reddito-di-cittadinanza-denunciate-a-messina-e-provincia-25-persone-disposto-il-sequestro-delle-somme Wed, 23 Dec 2020 09:02:25 +0000 /?p=13157 Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Messina hanno dato  esecuzione al decreto di sequestro preventivo delle somme indebitamente percepite da  diversi soggetti non aventi diritto al beneficio del reddito di cittadinanza, in quanto condannati  a titolo definitivo nell’ultimo decennio per reati di mafia, ovvero familiari di soggetti  condannati per medesimi reati.  

Gli specialisti delle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Messina, a  seguito di un’attenta attività di analisi giuridico-normativa, orientata ad intercettare l’indebita  percezione di sussidi pubblici e in collaborazione e sinergia info-operativa con l’INPS, hanno espletato una serie di attività investigative, tendenti all’individuazione e repressione di  condotte penalmente rilevanti, finalizzate all’illecita riscossione del Reddito di Cittadinanza. 

Al riguardo, come noto, il Reddito di Cittadinanza è riconosciuto ai nuclei familiari che, al  momento della presentazione della domanda e per tutta la durata dell’erogazione del  beneficio, siano in possesso dei requisiti di cittadinanza, residenza e soggiorno, reddituali e  patrimoniali, oltre che, tra l’altro, non essere stati condannati, nell’ultimo decennio, con  sentenza passata in giudicato, per reati di mafia. 

A seguito della verifica di tali presupposti, soggettivi ed oggettivi, quindi, l’attività svolta ha  portato alla denuncia di 25 soggetti, sventando così una frode di circa 330.000 €, perpetrata da soggetti condannati per reati di mafia e/o loro familiari che avevano  fraudolentemente omesso di dichiarare il proprio status nell’istanza per ottenere il beneficio. 

I soggetti condannati per reati di tipo mafioso fanno parte, a vario titolo, dei clan di maggiore  spicco di Messina e provincia, quali: Santapaola-Romeo, Sparacio, Spartà, Galli, Batanesi Bontempo Scavo, De Luca, Mangialupi, Camaro, Tortoriciani, Ventura, Ferrante e Cintorino.  

Tra le principali attività illecite, per le quali i soggetti coinvolti nell’indagine risultano essere condannati, spiccano le estorsioni, l’usura, il traffico di sostanze stupefacenti, il voto di  scambio, il maltrattamento e l’organizzazione di competizioni non autorizzate di animali.  

All’esito delle analisi condotte, il Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di  Messina, accogliendo la proposta della locale Procura della Repubblica, ha pertanto disposto  il sequestro delle somme indebitamente percepite, per l’ipotesi di reato prevista dall’art. 7  del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, per l’illegittima percezione del Reddito di  Cittadinanza che, nei casi più gravi, prevede la reclusione da 2 a 6 anni

L’operazione condotta dalle Fiamme Gialle messinesi, in piena sinergia d’intenti con l’Autorità  Giudiziaria di Messina, testimonia l’impegno continuo della Guardia di Finanza a tutela  dell’economia, anche in considerazione dell’attuale momento attraversato dal Paese, legato  all’emergenza epidemiologica in corso, che necessita, soprattutto adesso, un attento ed  oculato impiego delle risorse pubbliche.

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Polfer: arresti, denunce e sanzioni nelle stazioni e sui treni della Sicilia. /2020/11/17/polfer-arresti-denunce-e-sanzioni-nelle-stazioni-e-sui-treni-della-sicilia/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=polfer-arresti-denunce-e-sanzioni-nelle-stazioni-e-sui-treni-della-sicilia Tue, 17 Nov 2020 11:45:55 +0000 /?p=10838 1 arrestato, 3 denunciati, 5 minori rintracciati, circa 2.000 persone identificate e 6.500 Euro di contravvenzioni elevate, il bilancio dei controlli in ambito ferroviario predisposti dalla Polizia Ferroviaria della Sicilia, nel corso dell’ultima settimana. I controlli sono stati effettuati sia nelle stazioni che sui treni e lungo le linee ferroviarie, allo scopo di prevenire e reprimere i reati in ambito ferroviario.

L’arrestato è un cinquantottenne di Mazara del Vallo (TP) sorpreso dagli uomini della Polfer di Marsala a bordo di un treno quando invece era ricercato per esecuzione di un ordine di carcerazione per scontare una pena di 1 anno e 6 mesi di reclusione per il reato di maltrattamenti in famiglia.

Il nucleo della Polfer, specializzato nel controllo sulle merci pericolose, ha effettuato una serie di verifiche presso lo scalo merci della stazione di Messina, su diversi carri ferroviari trasportanti sostanze chimiche, riscontrando la mancata esposizione, su entrambi i lati di un carro, dei pannelli arancioni RID sui quali sono indicati il pericolo e il codice della materia trasportata, al fine di rendere velocemente identificabili le misure da adottare in caso di necessità. Tale violazione ha comportato una multa da circa 6500 Euro per il vettore e lo speditore.

Gli agenti della Polizia Ferroviaria di Messina hanno denunciato 2 tunisini che, al momento del controllo, hanno dichiarato di essere minorenni, venendo però smentiti dai rilievi foto-dattiloscopici da cui è emersa la loro maggiore età e l’ingresso illegale in Italia nell’estate di quest’anno. I due sono stati denunciati per le false dichiarazioni rese sulla propria identità e per la violazione della legislazione in materia di

immigrazione. Sempre a Messina, la Polfer ha rintracciato due minori: un sedicenne del Bangladesh, poi affidato al centro CAS Sant’Antonio di Messina e una diciassettenne di Messina presso l’imbarcadero della Caronte, poi riaffidata alla Casa Famiglia Regina Elena, da cui si era allontanata.

A Catania, invece, gli operatori della Polizia Ferroviaria hanno denunciato una cittadina nigeriana priva di documenti e con il permesso di soggiorno scaduto e rintracciato un ragazzo di Enna di 16 anni, che, dopo essersi allontanato arbitrariamente dalla Comunità “Il favo” di Caltagirone, ha chiesto aiuto proprio ai poliziotti perché non sapeva come farvi rientro.

Infine altri due minori, un diciassettenne tunisino ed una sedicenne di Canicattì sono stati rintracciati dagli agenti della Polfer di Agrigento, rispettivamente a bordo di un treno diretto a Palermo e nella stazione di Agrigento. Il ragazzo è stato affidato alla Comunità “La Grande Famiglia” di Casteltermini e la ragazza, che si era messa in viaggio per vedere degli amici ad Agrigento, alla madre.

 

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Maltrattamenti in famiglia. La Polizia di Stato esegue misura cautelare degli arresti domiciliari. /2020/07/30/maltrattamenti-in-famiglia-la-polizia-di-stato-esegue-misura-cautelare-degli-arresti-domiciliari/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=maltrattamenti-in-famiglia-la-polizia-di-stato-esegue-misura-cautelare-degli-arresti-domiciliari Thu, 30 Jul 2020 10:07:09 +0000 /?p=7524 Nella giornata di ieri i poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Capo d’Orlando hanno eseguito l’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari,
in aggravamento della misura dell’allontanamento dalla casa familiare nonché del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, emessa dal G.I.P. presso il
Tribunale di Patti, nei confronti di un uomo di 32 anni, originario di Sant’Agata di Militello, ritenuto responsabile del reato di maltrattamenti in famiglia ai danni della convivente.
L’uomo, sottoposto alla misura dell’allontanamento dalla casa familiare, ha più volte violato le prescrizioni impostegli, avvicinandosi all’ex compagna nel tentativo di convincerla a
riconciliarsi. La vittima era stata costretta a subire reiterate vessazioni psico-fisiche anche in presenza della figlia minore, che le avevano procurato uno stato di sottomissione e paura tale da
costringerla a subire ogni violenza senza reagire. A causa di una esasperata gelosia dell’uomo, la donna veniva insultata ripetutamente, picchiata e minacciata di morte. In un’occasione addirittura, a seguito di un litigio, l’uomo le aveva cagionato una bruciatura al polso utilizzando la griglia incandescente del barbecue. L’attività d’indagine, avvalorata dalla raccolta di testimonianze, svolta dagli agenti e coordinata dall’Autorità Giudiziaria ha permesso di accertare le trasgressioni del trentaduenne e di emettere la misura cautelare di aggravamento.

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Arrestati il sindaco di Villa San Giovanni, il presidente del Cda e l’amministratore delegato di Caronte e Tourist. /2019/12/18/arrestati-il-sindaco-di-villa-san-giovanni-il-presidente-del-cda-e-lamministratore-delegato-di-caronte-e-tourist/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=arrestati-il-sindaco-di-villa-san-giovanni-il-presidente-del-cda-e-lamministratore-delegato-di-caronte-e-tourist Wed, 18 Dec 2019 10:06:09 +0000 /?p=1722 Vasta operazione dei carabinieri di Reggio Calabria, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia reggina, per l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari nei confronti di 11 persone, ritenute responsabili, a vario titolo, di corruzione, turbativa d’asta, falso in atto pubblico, truffa aggravata e peculato e, per una persona solamente, anche concorso esterno in associazione mafiosa. Tra gli arrestati anche il sindaco di Villa San Giovanni, Giovanni Siclari, Antonino Repaci e Calogero Famiani, rispettivamente presidente del Cda e amministratore delegato della società di navigazione “Caronte & Tourist Spa”. Gli investigatori avrebbero accertato come i manager indagati hanno promesso di elargire utilità ad amministratori comunali che in cambio hanno asservito la loro pubblica funzione agli interessi privati della società di navigazione. La società, con la compiacenza del sindaco, avrebbe ottenuto illecitamente l’affidamento di un’area edificabile.
In particolare, secondo l’accusa Repaci – manager della società di traghettamento dello stretto di Messina – si è mosso anche con il vertice dell’amministrazione comunale, individuando il suo principale interlocutore nel sindaco Siclari – eletto con una lista civica e fratello del senatore di Forza Italia Marco – con l’obiettivo di assicurarsi l’affidamento di un’area sulla quale la società aveva progettato la realizzazione di alcuni lavori.

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Spaccio davanti le scuole, sei arresti dei Carabinieri. /2019/12/10/spaccio-davanti-le-scuole-sei-arresti-dei-carabinieri/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=spaccio-davanti-le-scuole-sei-arresti-dei-carabinieri Tue, 10 Dec 2019 12:56:38 +0000 /?p=1591 All’alba di oggi, a Patti, Gioiosa Marea e Barcellona Pozzo di Gotto, in esecuzione di due ordinanze di custodia cautelare emesse rispettivamente dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Patti (ME), Dott. Eugenio Aliquò e dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale per i Minorenni di Messina, Dott. Michele Saya, su richiesta delle Procure della Repubblica guidate dai Procuratori Angelo Cavallo e Andrea Pagano, i Carabinieri della Compagnia di Patti hanno arrestato, sottoponendoli alla misura cautelare degli arresti domiciliari, Gonzalez Perez Ignacio Francisco 29enne cubano, residente a Patti, Calabrese Marco Pietro 26 enne barcellonese, i pattesi D’Amico Alessandro 25enne, Morciano Michael 20enne, Lo Presti Rosario 22enne e M. G., 18enne, all’epoca dei fatti minorenne, condotto invece presso un istituto di custodia per minori. Inoltre, nell’ordinanza cautelare sono stati disposti 4 ulteriori provvedimenti cautelari emessi a carico di Corica Mauro 37enne barcellonese e dei 20enni, Sangiorgio Agostino Antonio pattese e Soloperto Andrea Fabrizio di Gioiosa Marea, sottoposti alla misura dell’obbligo di dimora, nonché Sorbera Daniela, 36enne di Gioiosa Marea, sottoposta ad obbligo di presentazione alla P.G..

Tutti gli indagati sono gravemente indiziati del reato di traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti in concorso tra loro e, per uno specifico episodio, per i soli Gonzalez, Corica e Calabrese, anche di estorsione in concorso.
I provvedimenti restrittivi sono scaturiti dall’attività di indagine sviluppata dalla Sezione Operativa della Compagnia di Patti, coordinata dal sostituto Procuratore della Repubblica Dott.ssa Giorgia Orlando, i cui esiti hanno consentito di portare alla luce una fitta rete di spaccio di sostanze stupefacenti, costituita da ragazzi, alcuni dei quali appena maggiorenni, che cedevano marijuana e cocaina ad altrettanto giovanissimi acquirenti, talvolta minorenni, non solo nei luoghi della movida dei comuni di Patti e Gioiosa Marea ma anche, fatto ancora più grave ed inquietante, all’esterno di alcuni istituti scolastici pattesi.
L’attività investigativa ha tratto origine nel novembre del 2018, quando i militari della Compagnia di Patti hanno concentrato le loro attenzioni su alcuni soggetti stranieri, sospettati di spacciare sostanze stupefacenti. Gli accertamenti preliminari svolti dai militari hanno consentito, da un lato di appurare come gli stranieri monitorati si limitassero al consumo di droga, dall’altro di giungere, attraverso un’analisi delle loro frequentazioni, alla scoperta di una fitta rete di spaccio condotta da giovanissimi ed avente il proprio baricentro proprio nel comune di Patti. Sin dall’inizio delle investigazioni, in particolare, è risultato evidente come queste attività di cessione di droga avessero come destinatari principali soggetti minori, ai quali la droga, in più circostanze, veniva ceduta all’esterno di istituti scolastici, ove i giovanissimi consumatori potevano reperire le sostanze stupefacenti con facilità per la presenza degli spacciatori.
I Carabinieri della Sezione Operativa, quindi, a fronte di tali gravi fenomeni, hanno avviato attività tecniche d’intercettazione sia telefoniche che ambientali, finalizzate a stabilire l’entità del traffico e a meglio definire le responsabilità individuali dei giovani indagati. Nel corso delle indagini, sono stati documentati numerosi incontri mirati all’approvvigionamento di sostanze del tipo marijuana e cocaina da rivendere sulla piazza di Patti, attraverso un’attività di riscontro resa più che mai complessa dal fatto che gli indagati hanno sempre comunicato essenzialmente attraverso gli applicativi “Telegram” e “Whatsapp”. A seguito dei continui controlli, delle perquisizioni e dei sequestri effettuati dai militari, i giovani indagati, preoccupati per le attività sempre più stringenti dei carabinieri, iniziarono a scambiarsi commenti ed indicazioni attraverso la linea telefonica “ordinaria”, pur mantenendo un linguaggio criptico. Nei dialoghi intercettati, quindi, i giovani facevano continui riferimenti alla qualità, al prezzo di acquisto e di rivendita della droga, nonché delle sue modalità di occultamento e preparazione, tradendo, nonostante la giovanissima età, una considerevole pericolosità sociale ed una rilevante propensione criminale.
Tra gli episodi più significativi si sottolinea la circostanza in cui, il 3 maggio del 2019, gli indagati Lo Presti, D’Amico e M. G. si recavano a Messina per rifornirsi di stupefacente del tipo cocaina. Dopo aver concluso l’acquisto, i tre giovani, monitorati dai carabinieri, facevano rientro a Patti, venendo fermati e sottoposti a controllo nei pressi della galleria sulla SS 113. Inaspettatamente l’attività di riscontro operata dai militari ha dato esito negativo poiché la sostanza non è stata rinvenuta dagli operanti, salvo poi apprendere, attraverso i dialoghi captati successivamente al controllo, che il Lo Presti, al fine di eludere la perquisizione, aveva ingerito “i tre cosi”, ossia un certo quantitativo di cocaina, manifestando poi agli altri indagati la sua preoccupazione per le eventuali controindicazioni e la necessità di espellere quanto ingoiato. Inoltre i tre giovani hanno paventato chiaramente l’ipotesi di una perquisizione domiciliare che potesse portare
alla scoperta di altro stupefacente, motivo per cui un indagato ha subito contattato la madre chiedendole di disfarsi delle “sette storie”.E ancora, una settimana dopo il precedente fatto, i carabinieri sono riusciti, mediante captazioni telefoniche in tempo reale, a capire l’esatto punto in cui Lo Presti e D’Amico avevano occultato un considerevole quantitativo di droga destinato a futuri frazionamenti. Un’autoradio, infatti, si è immediatamente diretta nella via Croce Segreto di Patti dove, alla vista dei militari, due giovani si dileguavano al buio, consentendo tuttavia ai carabinieri di rinvenire, in un terreno, un ciclomotore nel cui sottosella erano nascosti due involucri contenenti complessivamente 545 grammi di marijuana.
Analogo episodio si è poi verificato il 14 maggio, allorquando, guidati dalle indicazioni captate dagli indagati, i Carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato un involucro contenente 45 grammi di marijuana nascosta tra gli arbusti in corrispondenza di un pilone dell’autostrada in località Landro di Gioiosa Marea.

La sera del 30 maggio, ancora, i carabinieri hanno fermato due degli indagati, rinvenendo, nelle tasche di uno in particolare, due involucri contenenti circa 5 grammi di cocaina che era stata acquistata poco prima proprio a Messina, in zona Camaro, e trasportata successivamente a Patti mediante una vera e propria “staffetta” operata da altri due giovani, con passaggio di consegne della droga presso un’area di servizio autostradale, secondo un modus operandi assolutamente studiato ed organizzato.
Infine, di assoluto rilievo nell’ambito del traffico di droga oggetto d’investigazione, è stata la figura di Gonzalez Ignacio, più noto come “il cubano”, ritenuto il principale responsabile, tra l’altro, di diverse cessioni di stupefacente del tipo marijuana ad una ragazza minorenne, consumatrice abituale e ad altri giovanissimi, avvenute nei pressi di un istituto scolastico primario nella zona di Patti Marina. Proprio per l’attività di spaccio nei pressi di questi luoghi, all’indagato è stata contestata una specifica aggravante. Inoltre, lo stesso, nel corso di una perquisizione domiciliare, è stato trovato in possesso di circa 20 grammi di marijuana.Il Gonzalez, unitamente al Calabrese ed al Corica, si rendeva responsabile anche di un’estorsione nei confronti di un minorenne, colpevole di aver acquistato della sostanza stupefacente senza aver saldato il proprio debito. Gli indagati, infatti, si recavano presso l’abitazione del minore, scagliandosi con calci e pugni contro la porta della casa ove la vittima si era rifugiata e riuscivano ad ottenere la consegna di 170 euro.
Le risultanze investigative raccolte, quindi, hanno permesso di accertare le responsabilità di ciascun indagato, consentendo all’Autorità Giudiziaria di emettere gli odierni provvedimenti cautelari.
Nel complesso l’attività investigativa condotta dai Carabinieri sotto il coordinamento della Procura di Patti e di quella dei minori di Messina, ha posto l’attenzione sul preoccupante fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, peraltro in prossimità di istituti scolastici, così largamente diffuso tra i giovanissimi, anche minorenni, nelle vesti di spacciatori e di consumatori. Da questo punto di vista si rimarca come l’attività delle Forze dell’Ordine e della magistratura non sia di per sé sufficiente a combattere il fenomeno in questione, rimandando all’importanza fondamentale della prevenzione e dell’educazione in ambito famigliare e scolastico.

 

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